Ansia Da Prestazione Femminile come Affrontarla

Chi l’ha detto che l’ “ansia da prestazione“, quella sessuale”, sia solo maschile? Seppur fatte fisiologicamente diverse e quindi capaci di “mascherare” un piacere, anche le donne possono essere preoccupate di non “essere all’ altezza” al letto, di non donare piacere al proprio partner.

Ecco che si scatenano problematiche relative all’ ansia di dover far provare piacere a tutti i costi.

L’ansia da prestazione al femminile può presentarsi quando si è piú mature, proprio quando invece ci si aspetterebbe una maggior autostima di sè ed esperienza. Ma i cambiamenti che possono avvenire, sia nella vita di relazione, sia a livello fisico, fanno emergere quell’ “insicurezza” che è la base psicologica di questo fastidio. Si perde il contatto con il proprio corpo e prende il sopravvento il pensiero e la mente razionale.

Se non affrontato, si tratta di un problema che tende ad auto-alimentarsi: le tensioni e la difficoltà a raggiungere l’orgasmo renderanno sempre più difficile vivere il rapporto di coppia in modo pacifico e sereno.

All’ origine di questo disagio ci possono anche essere problemi di natura fisica. Ad esempio è possibile che il calo ormonale che si presenta in una determinata età provochi difficoltà o dolori durante il rapporto: ecco che allora aumenta lo stato di allerta e la tensione collegati all’atto sessuale.

Le variazioni ormonali inoltre possono generare inquietudine e irritabilità, anch’esse capacidi influenzare negativamente la vita sessuale; i mutamenti che con l’età avvengono a livello corporeo e che portano a modificare la forma e l’aspetto del proprio fisico, possono influenzare il modo in cui ci si percepisce e aumentare l’insicurezza. Le donne si sentono meno seducenti, meno belle e iniziano a vivere il rapporto in modo ansioso;

Cosa fare per combattere l’ansia da prestazione

una buona psicoterapeuta protebbe aiutarvi, però anche con un po’ di “autoanalisi” le cose potrebbero apparire piú chiare.

La prima cosa da fare è cercare di “ricentrarsi”, ritornare a sé. Può essere una
buona strategia intervenire non proprio sull’ambito sessuale, lì dove c’è il problema
e dove potrebbero svilupparsi comprensibili resistenze, ma è meglio partire
da più lontano, agendo in modo indiretto.

È importante dedicare del tempo a se stessi e al proprio corpo. Questo serve
se all’origine dell’ansia vi è una “scarsa accettazione di sé“, dovuta probabilmente a mancanza di autostima o ad un periodo particolarmente difficile in cui non ci si vede piú attraenti come una volta. È bene prendersi cura della parte di sé che non piace per essere piú felici.

Vi sentite in imbarazzo perchè avete preso dei chili? Cercate di accettare questo disagio e poi mettete in pratica azioni dolci e piacevoli per affrontarlo, come massaggi o attività fisica divertente.

Se il problema è fisiologico, quindi legato alla secchezza vaginale conseguente alla menopausa, sono disponibili ovuli con acido ialuronico od ormoni, che evitano che un problema fisico risolvibile diventi un ostacolo psicologico.

In ambito sessuale è bene tornare a chiedersi quali sono le cose che piacciono, dovesi concentra il desiderio, cosa lo stimola. Con il passare del tempo molte cose si modificano e la routine uccide la passione. E possono cambiare anche i punti del piacere. E una volta scoperto cosa dà piacere, comunicarlo al partner senza paura di offenderlo propronendogli cose che potrebbero non essere gradite.

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